ORDINE TSRM-PSTRP RAGUSA

Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione della Provincia di Ragusa

Chi Siamo

TECNICO AUDIOMETRISTA (D.M. 14 SETTEMBRE 1994, N. 667)

TECNICO SANITARIO DI RADIOLOGIA MEDICA (D.M. 26 SETTEMBRE 1994, N. 746)II Tecnico Audiometrista è il Professionista Sanitario in possesso di laurea di primo livello, che svolge attività di prevenzione, valutazione e riabilitazione delle patologie del sistema uditivo e vestibolare nel rispetto delle attribuzioni e delle competenze diagnostico-terapeutiche del medico.

Che cosa fa:

Il Tecnico Audiometrista esegue tutte le prove psico-acustiche ed elettrofisiologiche di tipo non invasivo. L’obiettivo è misurare e valutare il sistema uditivo e vestibolare e contribuire alla riabilitazione conseguente a una patologia dell’apparato stesso. Inoltre, esegue test per la verifica del funzionamento dei presidi protesici uditivi e l’attivazione e successivo mappaggio degli impianti cocleari. L’attività del Tecnico audiometrista si rivolge a ogni fascia di età: evolutiva (con un ambito specifico per i bimbi da neonati a 5 anni), adulta e geriatrica. Sono in crescita i bisogni legati all’invecchiamento della popolazione. Nel loro lavoro, i Tecnici audiometristi i collaborano con altri professionisti sanitari, quali ad esempio medici specialisti in O.R.L., Audiologia/Foniatria, Medicina del Lavoro, Medicina Legale, Neurologia, Neonatologia e Pediatria ecc. e con altre Professioni Sanitarie:
fisioterapisti, audioprotesisti, logopedisti, infermieri, alla realizzazione dei programmi di prevenzione e riabilitazione delle sordità.

Dove lavora:

Strutture sanitarie Pubbliche:

Ospedali: per adulti e bambini

Nel settore tecnico, esami audiometrici: tonale, vocale e sopraliminari, esami impedenziometrici, tutti i test vestibolari: V.N.G., E.N.G., c-VEMPs e o-VEMPs, V.H.I.T., stabilometrico, potenziali evocati uditivi, otoemissioni acustiche.
Nel settore riabilitativo: rieducazione tubarica, rieducazione vestibolare, rieducazione dell’acufene, allenamento acustico post impianto cocleare o protesizzazione tradizionale.
In modo specifico in età pediatrica: screening uditivi neonatali, A.A.B.R., audiometria comportamentale.
Università: attiviate di ricerca, docenza e commissario di laurea.

Strutture sanitarie Private e Convenzionate:

Poliambulatori, aziende termali, ambulatori medici ecc: tutte le attività svolte nelle aziende pubbliche. In entrambi i casi svolge i| proprio lavoro con autonomia tecnico professionale in collaborazione con medici ed altre professioni sanitarie.

TECNICO SANITARIO DI LABORATORIO BIOMEDICO (D.M. 14 SETTEMBRE 1994, N. 745)

II Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico è il Professionista Sanitario che svolge attività di analisi biomediche e biotecnologiche, in particolare di biochimica, di microbiologia e virologia, di farmacotossicologia, di immunologia, di patologia clinica, di ematologia, di citologia, di istopatologia e citogenetica. È la fi gura professionale che esegue l’analisi di un campione biologico (sangue, pezzo chirurgico, urine, espettorato, versamenti, etc.) o dell’esperimento in una ricerca scientifica, ed è inoltre responsabile della relativa validazione tecnica dell’analisi. È addetto all’utilizzo, manutenzione e controllo di qualità delle varie strumentazioni di laboratorio.

Che cosa fa:

  • È responsabile, nelle strutture di laboratorio, delle procedure analitiche e del proprio operato, partecipa alla programmazione e organizzazione del lavoro;
  • analizza la richiesta del medico inviante, individua la tecnica di analisi più idonea;
  • effettua gli esami, verifica la corrispondenza delle prestazioni erogate agli indicatori e standard predefiniti, redige il referto;- controlla e verifica il corretto funzionamento delle apparecchiature utilizzate, provvede alla manutenzione ordinaria;
  • contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente all’aggiorna-mento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca.

Ambiti lavorativi:

Strutture sanitarie Pubbliche:

Ospedali: analisi di sostanze biologiche, tessuti, ecc. per contribuire alla formulazione di diagnosi

Cliniche Laboratori delle Agenzie Regionali della Prevenzione e Protezione dell’ambiente: (es. ARPA e Istituto per la zooprofilassi strumentale): analisi di acque, cibo o altre sostanze legate alla salute della popolazione.

Forze dell’Ordine: analisi di sostanze o tessuti, utili alle indagini scientifiche.

Università: attività di ricerca o docenza.

Strutture Sanitarie private e convenzionate:

Laboratori di medicina clinica e centri di fecondazione assistita: analisi di sostanze biologiche, tessuti, ecc. per contribuire alla formulazione di diagnosi cliniche.

Industrie private: analisi e il controllo delle sostanze/materie prodotte.

Cliniche veterinarie: analisi di sostanze biologiche, tessuti, ecc. per contribuire alla formulazione di diagnosi cliniche.

Enti privati di prevenzione ambientale e di ricerca: analisi di acque, cibo o altre sostanze legate alla salute della popolazione.

In entrambi i casi svolge il proprio lavoro con autonomia tecnico-professionale, ma collabora con i medici, biologi, veterinari, ricercatori e altre fi gure professionali che operano in ambito sanitario o ambientale.

TECNICO SANITARIO DI RADIOLOGIA MEDICA (D.M. 26 SETTEMBRE 1994, N. 746)

Il Tecnico Sanitario di Radiologia Medica è il Professionista Sanitario, laureato, abilitato all’utilizzo clinico, su prescrizione medica, di sorgenti di radiazioni ionizzanti (sia artificiali che naturali), di energie termiche, ultrasoniche e di risonanza magnetica nucleare. Gestisce ed utilizza una moltitudine di apparecchiature che vengono impiegate in diagnostica per immagini, in medicina nucleare e nella radioterapia, apparecchiature complesse normalmente presenti negli ospedali, nelle cliniche e negli ambulatori, che servono a produrre immagini del corpo umano a scopo diagnostico e/o terapeutico che permettono la prevenzione, diagnosi e follow up in numerose patologie. La scelta ottimale dei parametri tecnici di esposizione, il corretto utilizzo e controllo del funzionamento delle attrezzature impiegate, la verifica del corretto posizionamento del paziente nelle varie tecniche di indagine e di trattamento, l’utilizzo dei necessari strumenti di protezione per i pazienti e per gli operatori, l’ottimizzazione delle dosi di esposizione nonché l’elaborazione e il trasferimento delle immagini acquisite (tele radiologia), sono soltanto alcuni degli aspetti caratterizzanti della professione. Fondamentale è l’aspetto relazionale con i pazienti, e gli altri professionisti sanitari con i quali opera in equipe. Indipendenza, professionalità, attenzione e senso di responsabilità nei confronti dei pazienti e degli altri operatori sono essenziali per esercitare la professione con successo.

Che cosa fa:

Radiologia tradizionale: impiego di apparecchiature fi sse e mobili che emettono un fascio di fotoni (raggi x) per visualizzare su opportuni recettori di immagine le strutture ossee e quelle parenchimatose del corpo umano, a fi ni diagnostici, ma anche a fi ni preventivi (screening mammografico) o nel follow up di alcune patologie.
Interventistica e Cardio angiografia: permette di studiare il sistema cardiovascolare, le arterie, le vene e le cavità cardiache, rendendole visibili mediante l’iniezione di sostanze radioopache (mezzo di contrasto iodato) attraverso un catetere vascolare, tecnica di studio spesso associata ad interventi endo-vascolari (per posizionamento di stent cardiaci e protesi endovascolari).
Tomografia Computerizzata (TC): si ottengono informazioni diagnostiche su ampie sezioni trasversali del corpo umano, impiegando anche mezzi di contrasto, effettuando ricostruzioni anche tridimensionali attraverso l’utilizzo di complessi software di elaborazioni dati.
Risonanza Magnetica (RM): utilizza radiazioni “non ionizzanti”, cioè un campo magnetico statico ad alta intensità, campi elettromagnetici variabili e a radiofrequenza per ottenere l’emissione di segnali a radiofrequenza che vengono rilevati, elaborati e trasformati in immagini diagnostiche, anche attraverso l’impiego di opportuni mezzi di contrasto paramagnetici.
Medicina Nucleare (MN): impiega radionuclidi (naturali o artificiali) o molecole marcate (radiofarmaci) che vengono somministrate al paziente, e che si localizzano in base al tropismo molecolare o farmacologico su organi o tessuti bersaglio. Le radiazioni emesse (principalmente gamma e beta) vengono rilevate esternamente con apparecchiature dedicate (gamma camera, PET) trasformando la radiazione rivelata in immagini diagnostiche di tipo “morfo funzionale”.
Radioterapia: impiega sorgenti di radiazioni ionizzanti ad alta energia (acceleratori lineari) o sorgenti non sigillate a scopo terapeutico per irradiare cellule tumorali, risparmiando, quanto più possibile, i tessuti sani.
Fisica Sanitaria: preposta alla sorveglianza e alla radioprotezione dalle radiazioni ionizzanti della popolazione e dei lavoratori nelle procedure diagnostiche e/o terapeutiche che implicano l’uso di radiazioni.
Ambiti lavorativi:
Nelle strutture sanitarie pubbliche o private, in regime di lavoro dipendente o libero professionale, nelle attività didattiche del proprio Corso di Laurea o finalizzate alla propria e altrui formazione, all’aggiornamento professionale, nella ricerca scientifica di settore e nei rapporti con l’industria.

Codice deontologico

TECNICO SANITARIO DI NEUROFISIOPATOLOGIA (D.M. 15 MARZO 1995, N. 183)

Chi è:
Il Tecnico Sanitario di Neurofisiopatologia è il Professionista Sanitario che svolge la propria attività nell’ambito della diagnosi delle patologie del sistema nervoso, utilizzando specifici metodi diagnostici prescritti dal Medico. Inoltre, il Tecnico Sanitario di Neurofisiopatologia è il diretto responsabile dello svolgimento degli esami e dei risultati ottenuti e predispone e controlla le apparecchiature che ha in dotazione.
Che cosa fa:
II Tecnico Sanitario di Neurofisiopatologia utilizza macchinari specifici e applica le metodiche più idonee per la registrazione dei fenomeni bioelettrici (test diagnostici o di ricerca neurofisiologica).
È il diretto responsabile nell’applicazione e nel risultato finale della metodica diagnostica utilizzata. Inoltre, provvede alla predisposizione e controllo della strumentazione delle apparecchiature che ha in dotazione e gestisce compiutamente il lavoro di raccolta e di ottimizzazione delle varie metodiche diagnostiche sulle quali, su richiesta, deve redigere un rapporto descrittivo sotto l’aspetto tecnico.
– Elettroencefalogramma (EEG): è una tecnica d’indagine neurofisiologica di facile esecuzione e non invasiva che consente, in tempo reale, l’esplorazione funzionale e dinamica dell’attività elettrica cerebrale.
Cerebral Function Monitoring (CFM): è un sistema di analisi del segnale elettroencefalografico, ridotto a 1 o 2 canali, che viene rappresentato in ampiezze e nel tempo.
Potenziali Evocati: rappresentano una metodica non invasiva per ottenere informazioni sulle funzionalità del sistema nervoso centrale e periferico nel suo insieme.
Elettroneurografia/Elettromiografi a (ENG/EMG), queste metodiche rivestono un ruolo fondamentale nello studio e nella diagnosi delle malattie neuromuscolari.
Neurosonologia: è una tecnica non invasiva di neuroimaging per l’ispezione dei vasi epiaortici e del circolo intracranico.
Monitoraggio intraoperatorio (IOM): tecniche che includono diverse modalità di registrazione neurofisiologica comunemente usate nella pratica clinica (EEG, PE, EMG). II monitoraggio include inoltre anche altre tecniche non usate nella pratica clinica come ad esempio i PE motori da stimolazione elettrica transcranica (TES).
Polisonnografi a (PSG): tecnica di monitoraggio continuo e simultaneo di numerose variabili fisiologiche durante il sonno per la diagnosi di patologie come movimenti periodici degli arti durante il sonno (PLMS), epilessia e sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS).
Accertamento di morte cerebrale: fra le attività più rilevanti del Tecnico Sanitario di Neurofisiopatologia resta l’accertamento medico-legale delle morte cerebrale con esami di EEG e Potenziali Evocati che per Legge (Dm Salute 11 aprile 2008) sono di sua esclusiva competenza.
Dove lavora:
Questa figura professionale trova impiego nelle strutture sanitarie pubbliche (A.S.L., Aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie) e private (case di cure, Cliniche private e convenzionate con il S.S.N.), negli istituti e laboratori universitari, negli ambulatori medici polispecialistici, sia come dipendente che come libero professionista presso imprese industriali-commerciali di apparecchiature neurofisiologiche.

TECNICO ORTOPEDICO (D.M. 14 SETTEMBRE 1994, N. 665)

Il Tecnico Ortopedico è il Professionista Sanitario che, su diagnosi medica, nel rispetto del piano terapeutico/riabilitativo individuale, previa autonoma e diretta valutazione tecnico/clinica del paziente, progetta, realizza, adatta, applica ed opera la fornitura e la messa in servizio di tutti i dispositivi medici esoscheletrici, di tipo meccanico o che utilizzano energia esterna o energia mista corporea ed esterna, sia essi di natura funzionale o posturale, che abbiano funzione sostitutiva, correttiva, compensativa e di sostegno dell’apparato locomotore, nonché gli ausili tecnici a tal fine prodotti, compresi i sistemi di seduta.
Che cosa fa:
Opera la presa in carico del paziente, e, nell’ambito delle proprie competenze, utilizza tutti gli strumenti non invasivi, resi disponibili dallo stato dell’arte per finalità valutative preliminari, informative e di controllo, utili alla realizzazione e applicazione dei dispositivi ortoprotesici e degli ausili tecnici;
Progetta, produce, assembla, modifica, e personalizza ortesi, protesi, ausili tecnici e sistemi di postura, sia correttivi, compensativi, palliativi, contentivi, posizionali o funzionali, cosmetici o compressivi;
Addestra il paziente all’uso dei presidi approntati;
Valuta e accerta la sicurezza d’uso dei dispositivi prodotti, approntati, personalizzati e forniti;
Espleta, in autonomia, le attività atte a garantire l’efficienza e la gestione del rischio del dispositivo prodotto e messo in servizio anche a mezzo di richiami e protocolli di assistenza programmata;
Esegue l’assistenza dei dispositivi approntati per garantirne l’efficienza e la sicurezza d’uso;
Indica e propone il rinnovo di protesi, tutori, ortesi ed ausili tecnici non più efficienti, in condizioni d’usura critiche o a termine del ciclo di vita;
Segnala al medico e al team, le situazioni anomale osservate, propone soluzioni al fi ne di migliorare la qualità della vita del paziente e/o agevolare le attività delle persone che lo assistono.
Ambiti lavorativi:
Partecipa in équipe multiprofessionale alla redazione del piano terapeutico/riabilitativo e all’individuazione dei requisiti tecnici per i dispositivi medici utili al paziente. È responsabile dell’organizzazione, pianificazione e qualità degli atti professionali svolti nell’ambito delle proprie mansioni e presta attività e consulenza in strutture sanitarie, pubbliche o private, presso aziende produttrici di protesi o presso esercizi commerciali di vendita, in regime di dipendenza o libero-professionale.

TECNICO AUDIOPROTESISTA (D.M. 14 SETTEMBRE 1994, N. 668)

II Tecnico Audioprotesista è il Professionista Sanitario che contribuisce in misura sostanziale al miglioramento della qualità di vita delle persone con problemi di udito. Collabora con altre figure professionali ai programmi di prevenzione e di riabilitazione dell’ipoacusia mediante la fornitura di ausili uditivi e l’addestramento al loro uso. Nei bambini effetti di ipoacusia l’Audioprotesista può favorire il normale sviluppo delle capacità linguistiche.
In Italia la professione del tecnico audioprotesista è definita e regolamentata dal D.M. del Ministero delle Sanità del 14/09/1994 n. 668 e successive modificazioni ed integrazioni.
Per poter essere legalmente abilitato a svolgere la professione a tutti gli effetti si deve essere in possesso del diploma di laurea triennale in “Tecniche Audioprotesiche”.
Che cosa fa:
L’Attività del Tecnico Audioprotesista consiste nell’accertare l’entità della perdita uditiva, nell’identificare gli ausili uditivi più idonei alle esigenze dell’utente: avvalendosi di prove di valutazione specifica gestisce l’adattamento protesico e ne controlla nel tempo l’efficacia e l’efficienza; instaura con l’utente, che il più delle volte vive la propria situazione con disagio e difficoltà, una relazione empatica per conquistare la fiducia e vincere le resistenze.
II tecnico audioprotesista affianca l’utente per tutte la durata dell’utilizzo degli apparecchi acustici, verifica i progressi raggiunti, apporta le eventuali modifiche alla regolazione e offre assistenza nella manutenzione e per piccole riparazioni.
Dove lavora:
Strutture sanitarie Pubbliche:
Strutture sanitarie: in regime di dipendenza o libero-professionale.
Università: attività di docenza e ricerca.
Strutture Sanitarie private e convenzionate:
Centri acustici.
Aziende produttrici di apparecchi acustici.
Libero professionista.
Case di cura.
Cliniche private.
Ambito della formazione permanente.

TECNICO DELLA FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA E PERFUSIONE CARDIOVASCOLARE (D.M. 27 LUGLIO 1998, N. 316)

II Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare è il Professionista Sanitario responsabile dei processi diagnostici e terapeutici a lui affidati, monitorizzando i parametri vitali, attraverso l’applicazione di tecnologie e tecniche specifiche concernenti la diagnosi e la cura delle patologie cardiovascolari. Il Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare affronta e gestisce situazioni cliniche che pongono la persona in condizioni critiche, impiegando le proprie conoscenze per garantirne la sopravvivenza, stabilizzandone le funzioni vitali con tecnologie appropriate.
Che cosa fa:
Esegue autonomamente la prescrizione diagnostica e terapeutica a lui affidata, monitorizzando i parametri vitali, valutando i segni e i sintomi così da formularne una corretta interpretazione.
– esegue in autonomia ECG basale, dinamico (sec Holter) e da sforzo;
– effettua i test per la valutazione della funzionalità cardiorespiratoria (Spirometria);
gestisce l’esecuzione tecnica dell’esame ecocardiografi co completo di valutazione quantitative ed eco flussimetriche del sistema cardiaco e/o vascolare;
gestisce le apparecchiature per lo studio elettrofisiologico endocavitario ed endoesofageo e i sistemi di mappaggio elettroanatomico;
esegue il controllo strumentale del paziente portatore PM e ICD, anche attraverso il supporto della tele-medicina;
gestisce autonomamente le metodiche di circolazione extracorporea garantendo la protezione d’organo attraverso l’ossigenazione e la perfusione sistemica;
valuta l’ossimetria e l’emogasanalisi durante i cateterismi;
misura la portata cardiaca, delle pressioni endocavitarie;
gestisce Ivus per la tecnica sonografica endoluminale;
gestisce le apparecchiature laser per disostruzioni stenosi coronariche e periferiche;
applica le tecniche di dialisi extracorporea;
gestisce i sistemi di supporto circolatorio e cardiopolmonare, quali LA.B.P., E.C.M.o., V.AD., cuore artificiale, emofiltrazione, ultrafiltrazione ed emodialisi;
utilizza le metodiche extracorporee normotermiche e ipertermiche per terapia antiblastica, pelvica, peritoneale, toraciche, arti e fegato;
trasporto per le assistenze circolatorie/respiratorie (parte integrante dell’ECMO TEAM).
Dove lavora:
Ospedale:
Cardiologia, Cardiologia interventistica, Ecocardiografi a, Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione cardiaca Cardiochirurgia, Chirurgia Vascolare e varie specialità chirurgiche. Aree di cure intensive
Medicine Sportive
Centro trapianti/espianti
Oncologia
Territorio: negli ambulatori

IGIENISTA DENTALE (D.M. 15 MARZO 1999, N. 137)

L’Igienista Dentale è il Professionista Sanitario che in possesso di titolo abilitante, in autonomia professionale su indicazione degli odontoiatri, si occupa della prevenzione primaria, secondaria e terziaria, al fi ne di promuovere e migliorare la salute orale del paziente.
Che cosa fa:

PREVENZIONE
Elabora e partecipa a programmi di prevenzione personalizzati. Raccoglie dati anamnestici. Intercetta precocemente lesioni e/o anomalie a carico di tessuti duri e molli. Esegue documentazione fotografica. Raccoglie documentazione radiografica e fotografica. Compila la cartella parodontale. Rileva indici clinici dento-parodontali. Effettua test genetici, microbiologici, salivari, utili ad analizzare rischi di suscettibilità e insorgenze di patologie oro-dentali. Effettua terapia parodontale non chirurgica, di mantenimento o di supporto. Nel rispetto delle proprie competenze professionali utilizza tecniche, metodologie e tecnologie appropriate alla situazione clinica del paziente. Effettua applicazione topica chimico-farmacologica. Effettua applicazione dei vari mezzi per la profilassi: sigillature, fluoroprofilassi. Applica trattamenti desensibilizzanti. Applica i principi di prevenzione delle infezioni crociate e del rischio infettivo. Effettua follow-up di pazienti con particolari quadri clinici. Motiva ed istruisce il paziente all’igiene orale domiciliare. Prescrive presidi igienici domiciliari primari e secondari.

EDUCAZIONE SANITARIA
Esegue uno screening mirato ad intercettare difetti dentali o altri disturbi legati alla salute orale e invita il paziente a rivolgersi all’odontoiatra, laddove necessario. Istruisce sui presidi e tecniche di igiene orale domiciliare per il controllo della malattia orale. Indica le norme di un’alimentazione razionale adeguata per la tutela della salute orale. Motiva gli individui appartenenti a diverse fasce di età. Sensibilizza i genitori di soggetti pediatrici all’applicazione di sigillature e fluoroprofilassi. Effettua counselling per la cessazione dall’uso del tabacco e dalle abitudini voluttuarie, sottolineando l’importanza dei corretti stili di vita. Definisce programmi per la diffusione di un’adeguata motivazione alle visite periodiche, all’igiene domiciliare, all’autocontrollo sia orale che alimentare.

ODONTOIATRIA DI COMUNITÀ
Individua problematiche odontoiatriche di comunità attraverso la raccolta e l’elaborazione di dati epidemiologici. Elabora percorsi di prevenzione della patologia cariosa nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Programma interventi di prevenzione in pazienti special-needs istituzionalizzati e non, in pazienti anziani accolti nelle R.S.A., in pazienti appartenenti a comunità svantaggiate.

COSMETICA DENTALE
Valuta ed esegue procedure di sbiancamento dentale. Rimuove pigmentazioni estrinseche mediante polishing dentale con varie metodiche e tecnologie. Lucida restauri odontoiatrici. Valuta problematiche relative all’alitosi ed indica il trattamento più adeguato. Valuta problematiche connesse all’applicazione di piercing orali e periorali

Ambiti lavorativi:
Svolge la propria attività, in studi di Igiene Orale e/o Odontoiatrici privati, in strutture sanitarie pubbliche e private in rapporto di dipendenza o libero professionale. In ambito universitario: direzione didattica del corso di laurea relativo, ed attività di docenza, tirocinio e ricerca.

DIETISTA (D.M. 14 SETTEMBRE 1994, N. 744)

II Dietista è il Professionista Sanitario competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi di persone e di individui sia in stato di salute sia di malattia e di collaborazione all’attuazione delle politiche alimentari. È la fi gura professionale responsabile dell’assistenza nutrizionale e dietetica, svolge attività di prevenzione, promozione e educazione alla salute e di tutela igienico sanitaria nutrizionale nell’ambito della ristorazione collettiva.

Che cosa fa:

Studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e pianifica e coordina l’organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati. Elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilità da parte del paziente. Collabora con altre fi gure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare. Svolge attività didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione corretta tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buon stato di salute del singolo, di collettività e di gruppi di popolazione.

Ambiti lavorativi:

Strutture sanitarie pubbliche: assistenza e consulenza nutrizionale agli utenti, dietoterapia. Ospedali/Servizi di Dietetica e Nutrizione Clinica: assistenza nutrizionale all’utente in regime di ricovero, ambulatoriale, domiciliare, definizione del dietetico ospedaliero e gestione e sorveglianza igienico sanitaria del ciclo alimentare. Partecipazione alla stesura del capitolato d’appalto e formazione del personale di cucina.

Residenze Sanitarie assistenziali, Enti che elargiscono pasti: assistenza nutrizionale agli utenti, definizione delle razioni alimentari e gestione e sorveglianza igienico sanitaria del ciclo alimentare. Partecipazione alla stesura del capitolato d’appalto.

Servizi di Igiene e Alimentazione e Nutrizione (SIAN): Interventi di prevenzione nutrizionale per la diffusione delle conoscenze di stili alimentari corretti. Interventi nutrizionali per la ristorazione collettiva. Consulenza per l’aggiornamento in tema nutrizionale per il personale delle strutture di ristorazione pubbliche e private.

Università: attività di ricerca e docenza.

Strutture sanitarie private e convenzionate: assistenza e consulenza nutrizionale agli utenti, dietoterapia.

Ditte di ristorazione: Definizione delle razioni alimentari e gestione e sorveglianza igienico sanitaria del ciclo alimentare. Valutazione qualità servizio offerto. Formazione del personale di cucina. Ambulatorio in libera professione: Consulenza nutrizionale, educazione alimentare e dietoterapia.
Associazioni pazienti: attività di educazione alimentare, assistenza e supporto ai pazienti, campagne di prevenzione.

Industrie agro-alimentari: Consulenza sugli aspetti tecno-merceologici degli alimenti.

Industrie farmaceutiche: Consulente e promoter di alimenti e prodotti dietetici.

PODOLOGO (D.M. 14 SETTEMBRE 1994, N. 666)

II Podologo è il Professionista Sanitario abilitato alla diagnosi, prevenzione e cura di tutte le patologie del piede.
II Podologo esegue accertamenti diagnostici attraverso l‘impiego di strumenti e apparecchiature elettromedicali, cura e riabilita le funzionalità del piede, presta assistenza domiciliare per le patologie podaliche alle persone disabili e in anziani non autosufficienti.
Che cosa fa:
II Podologo tratta, nel rispetto della normativa vigente, dopo esame obiettivo del piede, con metodi incruenti, ortesici e idromassoterapici, le callosità, le unghie ipertrofi che, deformi e incarnite e il piede doloroso, fino alle patologie più complesse come la deviazione assiale delle dita.
II Podologo, su prescrizione medica, previene e svolge la medicazione sulle ulcerazioni delle verruche del piede.
L’intervento del Podologo si è inoltre rivelato fondamentale nella prevenzione e cura delle complicanze del piede diabetico, ma anche nelle affezioni derivanti dalla postura, nel piede piatto del bambino, nel piede dell’anziano.
II Podologo esegue esami diagnostici come l’esame baropodometrico e realizza ortesi personalizzate su misura.
Assiste, anche ai fini della educazione sanitaria, i soggetti portatori di malattie a rischio; individua e segnala al medico le sospette condizioni patologiche che richiedono un approfondimento diagnostico o un intervento terapeutico.
Dove Lavora:
II Podologo svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale, in un proprio studio o in società con altri colleghi, con medici o fisioterapisti.

FISIOTERAPISTA (D.M. 14 SETTEMBRE 1994 N. 741)

II Fisioterapista è il Professionista Sanitario che svolge attività di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree delle motricità, delle funzioni corticali superiori e di quelle viscerali.
È il professionista sanitario che opera per sviluppare, mantenere e ristabilire il movimento e le capacita funzionali al massimo possibile, per tutto l’arco della vita.

Interviene in circostanze in cui il movimento e la funzione siano compromessi dal processo d’invecchiamento o da lesioni traumatiche o da malattia.

Che cosa fa:

Identifica e ottimizza le potenzialità del movimento, negli ambiti della promozione e mantenimento della salute e della qualità di vita, della prevenzione dei danni, delle limitazioni funzionali, disabilità e lesioni, del trattamento e della riabilitazione.

Le sue funzioni primarie sono:

  • promozione e prevenzione della salute, educazione terapeutiche;
  • identificazione dei problemi funzionali delle persone e della collettività;
  • valutazione, pianificazione, gestione e rivalutazione del trattamento;
  • cura e riabilitazione degli individui con perdita e disturbi del movimento;
  • formazione di studenti e personale dell’equipe;
  • ricerca per lo sviluppo della fisioterapia e delle migliori pratiche. Necessita di:
  • conoscenze e competenze professionali specifiche;
  • competenze comunicativo-relazionali;
  • competenze educative e di counselling;
  • abilità di auto-aggiornamento e ricerca.

Ambiti lavorativi:

Strutture e servizi sanitari pubblici e privati: in regime di dipendenza o libero-professionale (Ospedali, Residenze Sanitarie Assistite – RSA; Istituti/ospedali privati convenzionati o nelle ADI – Assistenza Domiciliare Integrata, ecc.)

Libero professionista: (studi professionali, studi associati, cooperative, ecc.).

LOGOPEDISTA (D.M. 14 SETTEMBRE 1994, N. 742)

II Logopedista è il Professionista Sanitario che svolge la propria attività nella prevenzione, nella cura e nella riabilitazione delle patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto, del calcolo, della comunicazione, della fl uenza, dell’udito, nonché delle funzioni orali e deglutitorie e di tutte le funzioni, comprese quelle cognitive, implicate nella comprensione e nella produzione del linguaggio, in età evolutiva, adulta e geriatrica.

Che cosa fa:

Il Logopedista, in riferimento alla diagnosi ed alla prescrizione del medico, nell’ambito delle proprie competenze:

  • elabora, anche in equipe multidisciplinare, il bilancio logopedico, volto all’individuazione ed al superamento del bisogno di salute del paziente;
  • pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie effi caci di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbale e non verbale;
  • propone l’adozione di ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia;
  • verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale;
  • svolge attività di studio, didattiche e consulenze professionali,
  • nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali.

Ambiti lavorativi:

Chi è:

Strutture sanitarie pubbliche: Ospedali e distretti sanitari in diversi ambiti di cura: reparti di riabilitazione, neuroriabilitazione, otorinolaringoiatria, geriatria, medicina, Stroke Unit, neurologia, neurochirurgia, pediatria, terapia intensiva neonatale; servizi di riabilitazione, di neuropsichiatria infantile, di foniatria, di ortodonzia.

Università: il Logopedista è il docente elettivo delle discipline logopediche, nell’ambito della formazione di base ed effettua attività di supervisione, in qualità di tutor, al tirocinio degli studenti logopedisti; svolge inoltre attività di ricerca nell’ambito delle discipline della logopedia ed in ambito interdisciplinare.

Strutture sanitarie private e convenzionate: residenze sanitarie per anziani, case di cura, cliniche private, cooperative sociali, studi associati.

Opera in regime di dipendenza o come libero professionista.

ORTOTTISTA-ASSISTENTE DI OFTALMOLOGIA (D.M. 26 SETTEMBRE 1994, N. 743)

Chi è:
L’Ortottista-Assistente di Oftalmologia è il Professionista Sanitario dell’area riabilitativa che tratta i disturbi motori e sensoriali della visione ed effettua le tecniche di semeiologia strumentale oftalmologica. Svolge il proprio lavoro con autonomia professionale, ma collabora con medici, e altre fi gure professionali che operano in ambito sanitario.

Che cosa fa:
L’Ortottista-Assistente di Oftalmologia realizza interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione

per persone di ogni età.
Ambiti di competenza
Prevenzione:
Si occupa di prevenzione visiva in età prescolare e scolare, con l’esecuzione di screening visivo nei

distretti sanitari e nei reparti di neonatologia e pediatria. Partecipa all’attività di prevenzione in età

adulta, in particolare, in caso di astenopie (sindrome da affaticamento visivo che può colpire chi lavora

al videoterminale o PC.
Valutazione e riabilitazione:
Sono di sua competenza la valutazione e la riabilitazione ortottica:
– dello strabismo a qualsiasi età;
– dell’ambliopia (occhio pigro);
– dei disturbi delle mobilità oculare e della visione binoculare (diplopia-visione doppia, posizione anomala della testa);

  • dei disturbi visivi in ambito neuro-riabilitativo (emianopsia, neglect);
  • dei problemi visivi in DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento);
  • delle disabilità visive (ipovisione).

Diagnostica e assistenza:
L’Ortottista-Assistente di Oftalmologia si occupa dell’esecuzione di tutti gli esami strumentali oftalmologici:
– Campo visivo;
– Fluorangiografia;
– OCT (Tomografia a coerenza ottica);
– Diagnostica corneale (Pachimetria, topografi a corneale, conta endoteliale);
– esame delle sensibilità al contrasto e del senso cromatico (test dei colori);
– Biometria;
– esami elettro funzionali (Elettroretinogramma, Potenziali Evocati Visivi, Elettrooculogramma);

  • esame della refrazione, contattologia.
    Si occupa inoltre di assistenza in sala operatoria nella chirurgia dello strabismo.

Dove lavora:
L’Ortottista-Assistente di Oftalmologia esercita la sua professione in strutture sanitarie pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. Può svolgere la sua attività in centri di ortottica e reparti ospedalieri (oculistica, riabilitazione, neuropsichiatria infantile), nei distretti sanitari, presso servizi di medicina di base, del lavoro e scolastica, nei centri per ipovedenti e centri di ottica.

TERAPISTA DELLA NEURO PSICOMOTRICITÀ DELL’ETÀ EVOLUTIVA (TNPEE) (D.M. 17 GENNAIO 1997, N. 56)

Chi è:
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) è il Professionista Sanitario dell’area della riabilitazione che svolge, con titolarità ed autonomia professionale in collaborazione con l’équipe multi-professionale di neuropsichiatria infantile e con altri professionisti dell’area pediatrica, gli interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo. Il TNPEE si forma per l’intero triennio universitario sull’età evolutiva, acquisendo specifiche competenze sullo sviluppo tipico ed atipico, sulle metodiche osservative e valutative e sulle metodologie di intervento; svolge inoltre attività di didattica, di ricerca specifica applicata, di consulenza professionale.
Che cosa fa:
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età evolutiva si occupa della “prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili”. Realizza procedure osservative ed applica strumenti valutativi finalizzati a evidenziare indicatori di processi evolutivi che hanno una espressività differente in rapporto all’età ed al disturbo; individua l’area di potenziale sviluppo entro cui collocare l’intervento; si avvale di un proprio setting terapeutico, flessibile in rapporto agli obiettivi della terapia ed alle caratteristiche del soggetto; stabilisce un’alleanza di lavoro con la famiglia; promuove un lavoro di rete con gli operatori che seguono il minore.
Tra i disturbi di cui si occupa il TNPEE si annoverano: il ritardo globale di sviluppo, i disturbi della coordinazione motoria (DCM e disprassia evolutiva), i disturbi sensoriali e i disturbi neuromotori, i disturbi dello spettro autistico, le disabilità intellettive, i disturbi dell’attenzione, i disturbi della regolazione, i disturbi della relazione e della comunicazione verbale e non verbale, i disturbi dell’apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia, disgrafia), i disturbi neurologici o derivati da sindromi genetiche che causano disfunzioni e disabilità. La professione del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva si caratterizza, da un lato, per la sua vocazione specifica dalla nascita fino ai 18 anni di età, e, dall’altro, per un intervento di tipo “globale”, attento a considerare, per ogni fascia d’età, l’equilibrio complessivo e l’integrazione di tutte le funzioni e le competenze nonché l’interazione tra evoluzione della patologia e stadio di sviluppo.
Ambiti lavorativi:
In base all’art.7 del Decreto del 19 febbraio 2009 del Ministero dell’Università, il titolo universitario ha valore abilitante all’esercizio della professione su tutto il territorio nazionale. Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età evolutiva esercita la professione nell’ambito di strutture sanitarie pubbliche, convenzionate o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.

TECNICO DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA (D.M. 29 MARZO 2001, N. 182)

Chi è:

Il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica è il Professionista Sanitario che svolge interventi riabilitativi ed educativi sui soggetti con disabilità psichica.

Lavora in ambito curativo-riabilitativo e il suo intervento si estende lungo l’intero arco della vita della persona, dall’infanzia, all’età adulta, fi no all’età avanzata. Collabora alla valutazione della disabilità psichica e delle potenzialità del soggetto, analizza i bisogni e le istanze evolutive e rivela le risorse del contesto familiare e socio ambientale della persona. Opera in sinergia con altri professionisti sanitari al fi ne di sviluppare il massimo livello di autonomie personali e di funzionamento psicosociale e promuove l’acquisizione, da parte del soggetto svantaggiato, dei diritti di cittadinanza.

Che cosa fa:

  • Valuta il funzionamento psico-sociale della persona, criticità e risorse della famiglia e del contesto ambientale, tramite l’utilizzo di strumenti standardizzati, all’inizio, in itinere e alla conclusione del progetto riabilitativo; valuta le risorse del contesto ambientale;
  • Identifica gli obiettivi formativo terapeutici e di riabilitazione psichiatrica all’interno di un Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato;
  • Analizza bisogni e istanze evolutive della persona, formulando insieme ad essa, lo specifico programma di intervento finalizzato al raggiungimento del massimo livello di autonomia, all’interno di un contesto orientato al recovery;
  • Attua interventi volti all’abilitazione/riabilitazione delle persone in diverse aree: dalla cura di sé, alle relazioni interpersonali di varia complessità, nonché ad un’attività lavorativa;
  • Conduce interventi individuali e di gruppo, con le persone e con le famiglie, utilizzando tecniche specifiche, nonché basate sulle evidenze scientifiche, quali, ad esempio, Social Skills Training, Interventi Psicoeducativi, Interventi Cognitivo – Comportamentali, Interventi di Rimedio Cognitivo;
  • Favorisce il reinserimento nella comunità delle persone attraverso interventi di sensibilizzazione sul territorio ed interventi di fronteggiamento e superamento dello stigma;

Ambiti lavorativi:
Il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica può lavorare in:

  • Strutture psichiatriche per adulti: Centri di Salute Mentale (CSM), Strutture Psichiatriche Residenziali (SPR1, SPR2, SPR3), Centri diurni (CD), Day Hospital (DH), Centri dei Disturbi del Comportamento Alimentare (CDCA), Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC);
  • Strutture di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza: Reparti ospedalieri, Strutture Neuropsichiatriche Residenziali, Centri Diurni, Ambulatori di presa in carico di minori con disturbi psichici e disturbi del neuro sviluppo (Autismo, ADHD,…);
  • Strutture per la presa in carico di soggetti con dipendenze: Servizi territoriali, Strutture Residenziali, Centri Diurni, SERT.
  • Strutture psichiatriche rivolte alla geriatria: Strutture Residenziali e Semi – residenziali di Psicogeriatria, Servizi di presa in carico di soggetti affetti da demenze;
  • Strutture di ricovero per soggetti con disabilità psichica autori di reato: Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), Carceri.
  • Studi privati: come libero professionista.
TERAPISTA OCCUPAZIONALE (D.M. 17 GENNAIO 1997, N. 136)

Chi è:

Il Terapista Occupazionale è il Professionista Sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, opera nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici, psichici sia con disabilità temporanee che permanenti, utilizzando attività espressive, manuali – rappresentative, ludiche, della vita quotidiana.

Che cosa fa:

Il Terapista Occupazionale realizza interventi di prevenzione, cura e riabilitazione per persone di ogni età. Ha l’obiettivo di raggiungere la maggior autonomia e la miglior qualità di vita possibili nella quotidianità delle persone, cioè nella cura di sé, nell’ambiente domestico, nel lavoro e nel tempo libero/tempo di riposo. Un percorso di terapia occupazionale consente alla persona con limitazioni
fi siche o cognitive di (reimparare come lavarsi, vestirsi, fare le pulizie di casa, muoversi nella propria città, andare a scuola e al lavoro o qualunque altra cosa desideri fare. L’occupazione e il mezzo terapeutico e l’outcome dell’intervento di terapia occupazionale. I Terapisti Occupazionali credono che la partecipazione possa essere facilitata o ostacolata dalle capacità fi siche, cognitive o emotive dell’individuo, dalle caratteristiche dell’occupazione o dell’ambiente fisico, sociale o culturale. La pratica della terapia occupazionale si focalizza sul rendere le persone in grado di cambiare gli aspetti della propria persona e/o dell’occupazione e/o dell’ambiente per accrescere la propria partecipazione nelle occupazioni. I Terapisti Occupazionali hanno un’ampia formazione in campo medico, del comportamento sociale, psicologico, psicosociale e nella scienza occupazionale. I Terapisti Occupazionali collaborano con medici, neuropsicologi, infermieri, fisioterapisti. logopedisti, assistenti sociali, educatori e altre fi gure professionali che operano in ambito socio-sanitario.

Dove lavora:

  • Strutture Sanitarie pubbliche:

Ospedali e Distretti in diversi ambiti: geriatria, medicina/stroke, neurologia, neuropsichiatria infantile, ortopedia, pediatria, psichiatria, psichiatria infantile, reumatologia, riabilitazione. Università: attività di docenza e ricerca.

  • Strutture Sanitarie private e convenzionate: Case di riposo

Case di cura Cliniche private Cooperative sociali Libero professionista.

EDUCATORE PROFESSIONALE (D.M. 8 OTTOBRE 1998 N. 520)

Chi è:

L’Educatore Professionale è il Professionista Sanitario che cura il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale delle persone in difficoltà nel contesto di vita quotidiana, redige ed attua specifici progetti educativi e riabilitativi volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativi/relazionali per il raggiungimento di livelli sempre più avanzati di autonomia.

La Mission dell’Educatore Professionale è quella di potenziare le capacità possedute dalla persona che vive in una condizione di disagio, qualunque esso sia, utili al raggiungimento dell’autonomia.

Che cosa fa:

È impegnato nei processi d’integrazione tra i bisogni sanitari e quelli sociali di persone con patologie o in situazioni di disagio e fragilità. Si pone come attivatore delle life-skills personali e sviluppa le reti del welfare socio sanitario al fine di favorire l’autodeterminazione della persona.

Il lavoro integrato d’equipe rende possibile l’attuazione di trattamenti volti a risolvere o attenuare situazioni di criticità. L’EP, analizzando i bisogni del territorio, progetta servizi ed interventi, organizza e realizza attività assistenziali e sociosanitarie. L’EP, partecipa ad attività di studio, ricerca e documentazione, contribuisce all’ aggiornamento professionale, alla formazione degli studenti e del personale di supporto.

Ambiti Lavorativi:

Per le caratteristiche dategli dal profilo professionale puoi incontrare l’educatore in molteplici servizi sia a contatto diretto con le persone sia nel coordinamento/direzione degli stessi. Lo si può incontrare:

  • nelle strutture residenziali (es. comunità alloggio per minori o per disabili, rsa disabili o anziani, case rifugio per donne vittime di violenza…) e nei servizi diurni ( es. centri diurni minori, anziani, disabili…);
  • nei servizi di accoglienza ed integrazione di cittadini dei Paesi Terzi richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale (es. SPRAR, CAS…);
  • nei servizi di integrazione lavorativa (es. SIL…);
  • nel sistema ospedaliero (es. reparti di neuropsichiatria infantile, reparti psichiatrici, REMS…);
  • nei servizi territoriali (DSM, SERD, Consultori, Distretti sociali o Socio-Sanitari, Centri antiviolenza, Educativa territoriale o domiciliare, Spazi neutri, Servizi Affi do, …);
  • nei servizi rivolti a minori o adulti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria (USMM, UEPE, case circondariali, case di reclusione, comunità riabilitative…);
  • nei servizi di prossimità (Unità di strada, alloggi per senza fissa dimora, housing first …);
  • nei servizi di prevenzione/promozione della Salute nonché nell’ambito formativo universitario e ricerca.
TECNICO DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (D.M. 17 GENNAIO 1997, N. 58)

Chi è:
Il Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di lavoro (TdP) è il Professionista Sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, responsabile, nell’ambito delle proprie competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria.

Ambiti lavorativi:
L’attività professionale del Tecnico della Prevenzione si svolge sia nel settore privato che in quello pubblico, lavorando in regime di dipendenza, libero-professionale o di consulenza.

Ambito Pubblico:

L’attività svolta presso gli Enti Pubblici si esplica prevalentemente presso Aziende Sanitarie Locali (ASL) e Aziende Regionali per la Prevenzione Ambientale (ARPA) con funzioni ispettive e di vigilanza, di polizia giudiziaria e compiti inerenti l’attività istruttoria finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico-sanitari; inoltre presso Ministeri, Forze Armate ed Enti Locali, (es. Comuni, Province, Regioni, ecc.) con specifiche funzioni tecnico professionali. All’interno delle ASL opera nelle Unità Funzionali dei Dipartimenti di Prevenzione, dove si occupa:

  • della vigilanza per il rispetto della normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro; svolge indagini per infortuni e malattie professionali; valuta piani di bonifica amianto; esamina progetti per nuovi insediamenti produttivi; autorizza in deroga uso con altezza minima, sotterranei o semi-sotterranei; svolge attività specialistica di medicina del lavoro, di igiene e tossicologia industriale.
  • della prevenzione delle malattie infettive trasmesse dagli alimenti e delle malattie acute e croniche derivanti dalla contaminazione chimica, con particolare riferimento a quella da antiparassitari, controllando la qualità degli alimenti e bevande destinati all’alimentazione dalla produzione al consumo anche attraverso l’applicazione dei piani di campionamento;
  • dell’attività finalizzate a tutelare la salute individuale e collettiva negli ambienti di vita, evidenziando i potenziali fattori di nocività ambientale presenti sul territorio, promuovendo, tra i cittadini, comportamenti utili a prevenire incidenti e malattie. vigila e controlla i prodotti cosmetici;
  • della prevenzione, il controllo e la lotta alle malattie infettive e parassitarie degli animali da reddito e da affezione, in particolare di quelle trasmissibili all’uomo (zoonosi); svolge attività di ispezione, vigilanza e controllo degli alimenti di origine animale (carne, pesce e prodotti derivati) nelle fasi di macellazione, conservazione, trasformazione, lavorazione, deposito, trasporto e vendita, con l’obiettivo di ridurre l’esposizione dei cittadini a rischi microbiologici, chimici e fisici e migliorare le condizioni di sicurezza alimentare; svolge funzioni di controllo e monitoraggio sull’igiene zootecnica; l’esecuzione del piano residui negli alimenti di origine animale; la vigilanza sull’alimentazione zootecnica; il benessere animale; il controllo della produzione, trattamento e trasformazione di latte, miele e uova; sottoprodotti di origine animale;
  • delle verifiche periodiche di impianti elettrici di messa a terra, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione e incendio, ascensori e montacarichi, apparecchi di sollevamento, apparecchi in pressione.
    Nelle ARPA il Tecnico della Prevenzione effettua le ispezioni sul territorio per controllare il rispetto delle norme in materia di tutela ambientale finalizzata all’esercizio dell’attività di vigilanza e controllo anche attraverso l’utilizzo di strumenti di monitoraggio della qualità dell’aria, delle acque e del suolo e verificare che le prescrizioni contenute negli atti autorizzativi rilasciati dalle amministrazioni competenti siano rispettate. Partecipa, altresì, ai controlli tecnici che servono alle autorità competenti per adottare i provvedimenti necessari alla tutela dell’ambiente ed ai processi rivolti all’assistenza tecnica per gli Enti pubblici nell’esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela ambientale: pareri, proposte di carattere tecnico-scientifico, supporto alle attività istruttorie.

Il Tecnico della Prevenzione può svolgere la propria attività professionale all’interno dei Servizi di Prevenzione e Protezione di tutti gli enti pubblici con attività riconducibili alla valutazione dei rischi presenti all’interno di una realtà lavorativa; individuazione delle misure preventive e protettive da adottare per il contenimento dei rischi; utilizzo degli strumenti per valutare l’efficacia delle misure adottate.

Libera professione nelle competenze connesse all’agire professionale
Ambito Privato: in regime dipendete presso: imprese ed enti nei processi legati alla gestione e sicurezza dei processi di produzione, stoccaggio e vendita delle sostanze alimentari; nelle attività connesse alla gestione e sicurezza degli ambienti di lavoro, garantire le attività connesse alla Protezione ambientale, azioni di prevenzione e protezione negli interventi di Sanità pubblica – Servizi di Prevenzione e Protezione, gestione ambientale, uffici qualità, formazione, ecc. – Studi di consulenza, Associazioni di categoria e datoriali.

ASSISTENTE SANITARIO (D.M. 17 GENNAIO 1997, N. 69)

Chi è:

L’Assistente Sanitario è il Professionista Sanitario addetto alla prevenzione, alla promozione ed alla educazione per la salute, secondo il profilo individuato dal D.M. n° 69 del 17/01/1997.

L’attività dell’Assistente Sanitario è rivolta alla persona, alla famiglia e alla collettività dove individua i bisogni di salute e le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero. Svolge le proprie funzioni con autonomia professionale mediante l’utilizzo di tecniche e strumenti specifici.

Che cosa fa:

  • Identifica i bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socio-culturali, individua i fattori biologici e sociali di rischio ed è responsabile dell’attuazione degli interventi e delle soluzioni che rientrano nell’ambito della propria competenza. Agisce utilizzando strumenti di analisi della domanda, gestione dei casi, orientamento, studi di popolazione ricerche epidemiologiche e socio sanitarie, ecc…
  • Progetta, programma, attua e valuta interventi di educazione alla salute rivolti alle persone, famiglie, gruppi e comunità in tutte le fasi della vita ed in ogni stato di salute e condizione.
  • Programma e gestisce le attività vaccinali per ogni fascia d’età, condizione di rischio, esposizione professionale o viaggi internazionali, promuovendo l’adesione alle vaccinazioni raccomandate dal Ministero della Salute e dalla Regione, assicurando la corretta esecuzione delle vaccinazioni, la gestione dell’anagrafe vaccinale, l’adeguata informazione, l’attività di recupero degli inadempienti e di gestione del dissenso.
  • Sorveglia le condizioni igienico-sanitarie nelle famiglie, nelle scuole, nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie e nelle comunità assistite, controlla l’igiene dell’ambiente e del rischio infettivo attivando la sorveglianza epidemiologica, prevenzione e controllo delle malattie infettive anche mediante gestione del relativo sistema di segnalazione.
  • Partecipa ai programmi di pianificazione familiare e di educazione sanitaria, sessuale e socio-affettiva, effettua visite domiciliari fornendo consulenza e supporto ai genitori per la promozione della salute del bambino e della famiglia.
  • Attua interventi specifici di sostegno alla famiglia, prevenzione e controllo delle malattie croniche degenerative attivando risorse di rete in collaborazione con i medici di medicina generale e altri operatori sul territorio e nelle Case della Salute svolgendo una specifica funzione di raccordo interprofessionale.
  • Partecipa all’organizzazione e gestione degli screening di popolazione per la prevenzione dei tumori promuovendone l’adesione e l’adeguata informazione.
  • Partecipa all’organizzazione e gestione della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, della valutazione del rischio e della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, dei programmi di formazione e informazione e promozione della salute rivolti ai lavoratori.
  • Promuove lo stato di benessere sviluppando la consapevolezza e autodeterminazione della persona con tecniche e strumenti specifici quali il counseling individuale, di coppia, familiare e il dispositivo gruppale.
  • Concorre alla formazione e all’aggiornamento degli operatori scolastici e collabora agli interventi di promozione ed educazione alla salute nelle scuole di tutti gli ordini e grado.
  • Concorre alle iniziative dirette alla tutela dei diritti dei cittadini rilevando i livelli di gradimento da parte degli utenti e operando negli uffici di relazione con il pubblico, partecipa alle iniziative di valutazione e miglioramento alla qualità delle prestazioni dei servizi sanitari, relaziona e verbalizza alle autorità competenti e propone soluzioni operative.

Ambiti lavorativi:
Ambito pubblico: Aziende USL e Ospedaliere (Dipartimenti di Prevenzione, Igiene e Sanità Pubblica, Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, Centro Screening, Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, Medicina dello Sport, Pediatria di Comunità, Ambulatori di Pneumologia, Oncologia, per Immigrati, Distretti, Case per la Salute, Consultori Familiari, Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, Medicina Penitenziaria, Centri per l’Educazione alla Salute, Uffici Formazione, Uffici Qualità e Valutazione prestazioni sanitarie, Uffici Relazione con il Pubblico, Medicina Legale, Servizi di Prevenzione e Protezione, Medico Competente, Direzioni Sanitarie, Igiene Ospedaliera, Servizi di consulenza genetica), IRCCS, Università, INAIL, INPS.
Ambito privato: strutture sanitarie, socio-sanitarie, ambulatoriali e cooperative.

Libera professione: studi professionali, società di servizi, centri di consulenza, scuole di formazione, assicurazioni sanitarie.

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